lunedì 21 giugno 2010

Khal Drogo

Khal Drogo è il padrone assoluto di un clan composto da quarantamila guerrieri dothraki, con i loro quarantamila cavalli, più un numero incalcolabile di donne bambini e schiavii.

Drogo è un uomo alto e imponente, sulla trentina, con una pelle dal colore del rame lucidato,segnata da miriadi di cicatrici, occhi a mandorla e folti baffi di un nero lucido, raccolti da anelli d'oro e di bronzo.
Il suo segno caratteristico, sono i suoi capelli, neri come la notte più profonda, raccolti in un unica treccia sempre intrisi di olio, e piena di campanelli, che ad ogni movimento, tintinnano in modo vagamente minaccioso. Questa sua treccia gli scende lungo tutta la schiena, fino alla parte superiore delle cosce, e secondo l'usanza dothraki, non è mai stata tagliata, dato che Drogo non ha mai perso un duello in vita sua.

Il suo volto ha lineamenti scolpiti, crudeli, e occhi gelidi, neri come onice, che a volte però tradiscono tensione, o un debole sorriso.
Drogo indossa abitualmente gilè di cuoio dipinto sul petto nudo e brache di crine di cavallo, trattenute da catene fatte di dischi di bronzo, sui fianchi porta invece un pesante medaglione composto da cerchi d'oro.

Dovunque vada, è seguito giorno e notte da Haggo, Cohollo e Qotho i suoi cavalieri di sangue, qualcosa di diverso dalla Guardia Reale dei Sette Regni. Erano una specie di fratelli, sangue del sangue del khal, legati a lui nella vita e nella morte. Se un khal cadeva per mano nemica, sarebbero vissuti il tempo necessario a consumare la vendetta, quindi l'avrebbero onorevolmente seguito nella tomba.

La sua casa natale è Vaes Dothrak, allo stesso tempo la città più immensa e più piccola che esiste in tutto il modo conosciuto. E' almeno 10 volte più estesa di Pentos , una vastità senza mura e senza confini, con ampie strade battute dal vento, pavimentate di erba e fango, disseminate di fiori. Nella città sacra, solo le anziane del dosh khaleen possono viverci, assieme ai servi e agli schiavi, ed è proibito portare una lama o far scorrere il sangue di un uomo libero.
Sotto lo sguardo della Madre delle Montagne, perfino quei khalasar che sono in guerra gli uni contro gli altri mettono da parte i conflitti e i guerrieri condividoo alloggio e cibo.


Di passaggio con la sua orda nei pressi della Citta Libera di Pentos, gli viene proposto da un notabile locale, Magistro Illyrio, di prendere in sposa una giovane fanciulla di sangue reale, Daenerys Targaryen.
Con lei sarà sempre dolce e gentile, e si innamorerà perdutamente, per quanto un barbaro come lui può esserlo.  Nonostante durante il giorno, la ignori completamente, bevendo con i suoi guerrieri e i suoi cavalieri di sangue, spingendo al galoppo i suoi magnifici cavalli, guardando donne ballare e uomini morire sotto le lame degli arakh, la sera torna sempre da lei, trascorrendo magnifiche ed infinite notti d'amore su soffici prati d'erba e sotto incantevoli cieli stellati.

Orgoglioso e fiero della sua donna, Drogo è doppiamente felice da quando, è veuto a conoscenza che porta in grembo suo figlio, definito dalle anziane sagge di Vaes Dothrak, "lo stallone che monta il mondo".


Purtroppo questo enigmatico guerriero, un duro dal cuore tenero, nella saga, come nella vita di Daenerys, dura il tempo di una cometa.

In uno scontro con un clan dothraki rivale, nell'assalto alla Città Agnello, Drogo sbaraglia i suoi nemici, uccidendo addiruttura due khan in una sola giornata, ma si procura una ferita, che lo porterà lentamete alla morte.

Riportato in vita, dalla magia della maegi Mizzi Van Duur, diventa una misera ombra del poderoso uomo che era prima. Cieco, sordo, e completamente incapace di comunicare con alcuno, sarà soffocato con un cuscino da Dany, che in questo modo vuole risparmiargli un'esistenza dolorosa.