sabato 26 giugno 2010

Viserys Targaryen

Viserys Targaryen, terzo del suo nome, è l'ultimo figlio maschio, ancora in vita, di re Aerys II e Rhaella.

E' un giovane scarno, le mani in costante movimento, lo sguardo perennemente febbrile negli occhi viola pallido, un volto dai lineamenti squadrati e scavati. I suoi capelli paiono argento liquefatto, e sono sempre raccolti dietro il capo e fermati in una crocchia da un osso di drago.

Quando suo fratello Rhaegar fu sconfitto e ucciso nella battaglia del Tridente, si rifugiò a Roccia del Drago, assieme alla madre in cinta che presto avrebbe dato alla luce una figlia, Daenerys, morendo poco dopo.

Costretto assieme a sua sorella infante e ad alcuni fedeli cavalieri a lasciare anche Roccia del Drago, Viserys fu costretto a rifugiarsi nelle Città Libere d'Oriente, vagando da una all'altra, chiedendo ospitalità e cibo, vendendo gli ultimi gioielli della Corona, per sfamarsi, e guadagnandosi l'appellativo di Re Mendicante.

Le cose cambiano quando Viserys fa la conoscenza di un ricco mercante di Pentos, un tale Magistro Illyrio, che gli propone di vendere sua sorella Daenerys come sposa, a un ricco e potente khal delle pianure, in cambio della sua promessa di fornirgli un esercito per riconquistare il Trono di Spade.
Viserys accetta con entusiasmo, incurante di ciò che prova o sente la sorella nell' essere venduta a uno straniero, a un barbaro, perché tutto quello che vuole è tornare a casa, la sua casa, i Sette Regni, non vuole altro, non pensa ad altro.

Dopo la celebrazione delle nozze, Viserys decide di seguire il khalasar nei suoi spostamenti, per rimanere addosso al khal,fino a quando non fosse tornato in possesso della corona che gli era stata promessa, nonostante i ripetuti e inutili inviti di Magistro Illyrio a rimanere come suo ospite nella sua residenza. Viserys infatti, nella sua cecità, abbindolato dalle parole del Magistro, ignora che da un khal non si può esigere nulla, e che sua sorella non è stata venduta a khal Drogo, ma piuttosto gli è stata donata.

Inizia a patire i tormenti senza fine, della lunga cavalcata, e si ostina ad indossare un abbigliamento cittadino di seta e maglia di ferro, del tutto incongruo per le cavalcate nelle praterie, che riducono a infami stracci corrosi i suoi abiti, facendogli fare una figura meschina.


Disgustato dalla carne di cavallo, dal latte fermentato di giumenta e dal puzzo terribile di quel popolo barbaro, è infuriato per la posizione di prestigio che ora occupa sua sorella Daenerys: non sopporta che possa dare ordini, che venga trattata con rispetto, che ad ogni banchetto venga servita prima di lui, ritenendolo un insulto inferto al suo rango reale.

Così decide di punirla e durante una cavalcata, le si avvicina, costringendola a smontare da cavallo, e le urla in faccia che non può comandare il drago, e che lui mai prenderà ordini dalla puttana di un barbaro a cavallo. Per tutta risposta, Viserys si ritrova a mangiare la polvere, gettato a terra da uno spintone di Daenerys, una frusta di cuoio attorcigliata attorno alla gola, e un nutrito gruppo di guerrieri dothraki che gli urlano insulti carichi di crudele derisione.

Privato della sua cavalcatura per punizione è costretto a seguire il khalasar a piedi, subendo la più grande delle umiliazioni dato che per i dothraki l’uomo che non cavalca è più in basso di qualsiasi altro essere, è senza onore, senza orgoglio, senza niente.

Quando il khal gli offre di spostarsi invece che a piedi a bordo di un carretto, il re Mendicante accetta con gioia, pensando che fosse un modo col quale il khal si scusava con lui per il disonore a cui era stato sottoposto da sua sorella.
Nella sua solida presunzione, non si era reso conto che per questo lo avrebbero deriso ancora più beffardamente. A viaggiare sui carri erano infatti eunuchi, storpi, donne prossime al parto, neonati e vecchi cadenti.

Una volta che il khalasar arriva alla città sacra di Vaes Dothrak, il re del Carretto, trascorre il tempo nei bazar a bere vino e a cercare mercenari da reclutare per il suo fantomatico esercito.

Durante un banchetto, stizzito per l'essere relegato sempre tra i paria dei dothraki, in mezzo a vecchi cadenti, dementi e mutilati, decide di sguainare la sua spada contro sua sorella Daenerys, minacciando il khal di ucciderla, se non avesse avuto finalmente quello che voleva: la sua corona e il suo esercito per riconquistarla.

Convinto che a Vaes Dothrak non potessero fargli del male, perché era loro proibito sguainare una lama e far scorrere il sangue di un uomo, quando il khal gli promette che avrà la sua corona, ingenuo, sorride, abbassa la spada, e lo ringrazia.
Per tutta risposta khal Drogo fa fondere i medaglioni della sua cintura d'oro massiccio in un calderone, e una volta liquefatti, li versa sul capo di Viserys, uccidendolo, senza versare una sola goccia di sangue.